Il sabato torinese infiammato dal comizio della Lega Nord e dagli scontri tra polizia e contestatori
L'inizio del fine settimana nel capoluogo piemontese è stato caratterizzato da due manifestazioni diametralmente opposte per ideologia: da una parte, in Piazza Solferino, il comizio della Lega Nord, dall'altra, in Piazza Castello, il corteo di contestazione. Per farla breve ai ghiotti smanettoni di Twitter, #ChiamparinoACasa da un lato e #MaiConSalvini dall'altro.
Già nella calda e primaverile mattina torinese si avvertiva una certa elettricità nell'aria, una tensione dovuta alle alte inferriate poste a protezione di Piazza Solferino da numerosissimi agenti delle forze dell'ordine. Il centro della città blindato, le divise antisommossa e i manganelli dei poliziotti schierati, i primi colori dei fumogeni accesi in Piazza Castello, erano i componenti del meccanismo che incominciò a girare alle 15.
(vie limitrofe a Piazza Solferino transennate dai mezzi della Polizia e Carabinieri) |
Il corteo, composto da due migliaia di unità, inizia a muoversi verso Via Pietro Micca. La testa del corteo cambia rapidamente direzione, svoltando in Via Xx Settembre. Di lì a poco, alcune decine di contestatori appartenenti al centro sociale Askatasuna, con sede in Corso Regina, si dirigono verso il cordone della polizia. Detto fatto, gli agenti caricano disperdendo i manifestanti. Segue alla carica un fittissimo lancio di lacrimogeni, il cui fumo invade anche la trafficata Via Garbiladi scatenando momenti di panico tra la consueta fiumana di gente.
(il video degli scontri)
Come si può vedere nel video, in seuito alla prima carica della polizia, alcuni manifestanti posizionano dei cassonetti dell'immondizia lungo la via per barricare la strada (sempre via Xx Settembre ndr.) agli agenti in tenuta antisommossa. Da lì il fitto lancio di lacrimogeni che va ad interessare una vastissima area, complice il vento favorevole, rendendo impercorribile l'ultimo tratto di Via Garibaldi. Il corteo si disperde. Dopo circa un'ora, i manifestanti (quelli veri, ossia coloro che intendo manifestare) si ritrovano a Porta Palazzo, dove si tiene un'assemblea terminata alle ore 18.
(Manifestanti feriti in seguito agli scontri con le forze di polizia, portati via in ambulanza) |
Al contempo degli scontri che infiammano la parte Est del centro storico di Torino, il comizio leghista prosegue vedendo salire sul palco e succedersi nel discorso, Roberto Cota, Matteo Salvini e Mario Borghezio.
Il segretario federale, Matteo Salvini, rilascia alcune dichiarazioni circa il maestoso dispiegamento di agenti: "È triste manifestare protetti da grate di ferro e cordoni della polizia" - e continua riferendosi agli scontri "È indegno e mi spiace che questo accada soprattutto a Torino. Non capisco perché qui sia sempre così".
(il migliaio di sostenitori della Lega Nord radunati in Piazza Solferino) |
Ritornando agli scontri, la stragrande maggioranza dei manifestanti è arrabbiata e delusa da come è stata gestita la manifestazione antifascista per contestare il raduno dei leghisti a Torino.
Cecilia, una ragazza che ha preso parte al corteo antagonista, rilascia alcune dichiarazioni in merito agli scontri e alla situazione dei manifestanti: "Un corte pacifico, anche più lontano dalla posizione del comizio di Salvini, ma presente sulla città, avrebbe avuto sicuramente più risonanza - mediatica e sociale - e non sarebbe passato per il minimale 'corteo degli antagonisti dei centri sociali', ma invece per il corteo di antifascisti e antirazzisti che era".
Per quanto riguarda, invece, il fatto che la riunione leghista non fosse stata indetta per trattare tematiche quali immigrazione, federalismo ecc.., ma fosse strutturata per protestare contro la gestione Chiamparino della giunta regionale e dell'amministrazione della Regione Piemonte, Cecilia ci dice: "È interessante come i cori levatisi da entrambe le parti (leghisti e contestanti) non fossero antitetici. La guida della regione, infatti, non era l'obbiettivo della manifestazione, a cui avrebbero preso parte solo alcuni gruppi di diverse esponenti ideologiche, il corteo ha avuto così tanto seguito (quasi 4 mila manifestanti ndr.) dal momento che l'antifascismo e l'antirazzismo convogliano la partecipazione di numerosissimi soggetti anche indifferenti alle tematiche amministrative della giunta regionale".
Concludiamo questa breve intervista ponendole l'interrogativo: "A fronte la rapidità con cui si è arrivati allo scontro tra manifestanti e polizia, è giustificabile un tale dispiegamento di agenti in vista di questo tipo di contestazioni?" - "Sì, è giustificabile, a reazione delle forze dell'ordine è stata altrettanto veloce, ma lì sono disposizioni della questura. Il problema, secondo me, sta a monte: io non avrei mai consentito ad un partito xenofobo e fascista, come in questo caso la Lega Nord, di occupare una piazza".
(Il corteo di manifestanti in Piazza Castello, portante l'ashtag della mobilitazione) |
Gianluca 'Miguel' Minuto
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