Ripercorriamo le migliori trasferte delle squadre del nostro paese, classificandole
Dopo l’exploit della Juve in Champions, oggi classifichiamo anche le altre grandi prestazioni, da parte delle squadre italiane, in ambito europeo. Terremo conto esclusivamente delle trasferte e cercheremo di dare un peso ad ognuna di essa, a seconda della squadra che l’ha compiuta, dell’avversario e del valore che ha avuto nel torneo. Visioneremo solo gli ultimi cinque anni (quindi a partire stagione 2009-2010), così avari di soddisfazioni per le squadre del nostro paese. Tuttavia, anche in quest’ultimo lasso di tempo, qualche soddisfazione ce la siamo tolta. Partiamo dunque, come al solito dal decimo posto al primo.
10° posto: Celtic Glasgow – Juventus 0-3 (12 febbraio 2013)
Una Juventus chirurgica espugna per la prima volta il Celtic Park e ritorna ai quarti di finale di Champions. Perfetta la prestazione dei bianconeri, mai in difficoltà in fase difensiva e sempre precisi in quella offensiva. I gol sono di Matri, Marchisio e Vucinic. Questa partita sembrava l’inizio di una nuova era per i bianconeri, finalmente tornati nel calcio che conta. Tuttavia, il quarto di finale con il Bayern Monaco e la stagione successiva dimostrò come la Vecchia Signora non fosse ancora pronta.
9° posto: Liverpool – Udinese 2-3 (4 ottobre 2012)
Un’Udinese mai troppo positiva fuori dall’Italia, finalmente ottiene una vittoria importante e onorevole in Europa League, addirittura ad Anfield. Dopo l’iniziale gol di Shelvey, i bianconeri rimontano con l’autogol di Coates e le reti di Pasquale e Di Natale. Suarez, su punizione, accorcia le distanze, ma non basta. Nonostante questa grande prestazione, l’Udinese uscì nello stesso girone di Europa League, arrivando addirittura ultima dopo Liverpool, Anzhi e Young Boys. Dimostrazione dell’eterno e quasi inspiegabile poco interesse della squadra dei Pozzo nei confronti delle coppe europee.
8° posto: Liverpool – Fiorentina 1-2 (9 dicembre 2009)
Vittoria storica da parte dei Viola, che espugnano Anfield rimontando la rete di Benayoun, con i gol di Jorgensen e Gilardino. La firma del Gila arriva addirittura al 93esimo e permette alla Fiorentina di chiudere al primo posto il suo girone di Coppa dei Campioni, davanti anche al Lione. Poi la sfortuna sbatterà fuori i Viola, che pescano al sorteggio la più forte fra le seconde (il Bayern Monaco) e, complice l’arbitraggio rocambolesco di Ovrebo nell’andata degli ottavi, escono in modo onorevole vincendo al Franchi al ritorno.
7° posto: Villareal – Napoli 0-2 (7 dicembre 2011)
Certo, il Villareal era a quota 0 punti e non dava segni di vita. Ma per il Napoli si sa quanto sia arduo giocare al di fuori del San Paolo. In più questa partita coronava un girone di Champions League pazzesco: la squadra di Mazzarri veniva data per spacciata contro Bayern Monaco, Manchester City e Villareal. Un girone di ferro, da cui Cavani e compagni ne escono miracolosamente secondi, facendo imprese su imprese. Non ultima, questa vittoria in terra di Spagna, firmata Inler-Hamsik. Napoli che poi sfiorerà il miracolo anche contro il Chelsea, senza riuscirci. Ah, il Chelsea poi quella Champions l’ha vinta.
6° posto: Borussia Dortmund – Juventus 0-3 (19 marzo 2015)
Storia recentissima. La Juventus torna grande in Europa. Finalmente. Trascinata da uno strepitoso Tevez (2 gol, di Morata quello in mezzo), i bianconeri umiliano il Borussia a Dortmund e si candidano come mina vagante nei quarti di finale. Bisogna ammettere che la squadra di Klopp non è sicuramente nella sua migliore stagione, ma i limiti della Juve erano prevalentemente mentali e sembrano superati, una volta per tutte. I quarti ci diranno di più al merito. Il Monaco è un avversario abbordabile. Occhio perché, a meno di rocamboleschi avvenimenti, questa Juve è da semifinale.
5° posto: Athletic Bilbao - Torino 2-3 (26 febbraio 2015)
Prima italiana a vincere a Bilbao. Vittoria da raccontare ai figli. Il vecchio cuore granata finalmente risorge nei sedicesimi di Europa League, per una partita stupenda (a mio parere, una delle migliori di questa stagione), giocata da entrambe le squadre a viso aperto e vinta da quella che ci ha messo più coraggio, il Toro. Segna Quagliarella su rigore, pareggia Iraola, segna un rinato Maxi Lopez, pareggia De Marcos, segna Darmian. E i granata vincono. Purtroppo, le speranze della squadra di Ventura in Europa naufragano con l’espulsione di Benassi contro lo Zenit. Ma questa impresa alla Cathedral di Bilbao rimarrà. Per sempre.
4° posto: Real Madrid – Milan 2-3 (22 ottobre 2009)
Prima vittoria del Milan al Bernabeu. Il DNA europeo del Milan si concretizza in questo match non troppo importante per il girone eliminatorio, ma decisivo per il significato. Dopo che la Juve ci era riuscita l’anno prima ( con la famosa standing ovation del Bernabeu per Del Piero), anche il Milan espugna lo stadio madridista. E’ Pato il protagonista, nella notte che sembrava quella della sua consacrazione. Real che passa in vantaggio con Raul (dopo clamorosa papera di Dida), ma viene rimontata da Pirlo con uno dei suoi tiri da lontanissimo e da Pato. Drenthe rimette in parità la questione, ma nel finale Seedorf offre un cioccolatino di nuovo a Pato, che al volo non sbaglia. Il Milan verrà poi estromesso dalla competizione dal Manchester United. Ma violare il Bernabeu rimane sempre una gran gioia.
3° posto: Bayern Monaco – Inter 2-3 (15 marzo 2011)
L’anno dopo il Triplete, si avvicendano Benitez e Leonardo in panchina e non è la stessa Inter. Prima parte di stagione penosa in campionato, solo con Leonardo i nerazzurri si riprendono. Ma all’andata degli ottavi di finale, in casa, l’Inter perde 0 a 1 con gol di Gomez. Il ritorno appare una sconfitta annunciata. E invece i nerazzurri tirano fuori gli ultimi artigli rimasti dalla stagione precedente. Eto’o apre la gara, ma Gomez e Muller rimontano e sembrano distruggere ogni speranza interista. Ma l’Inter ha l’orgoglio e Sneijder a metà secondo tempo pareggia. Il finale è l’apogeo della gioia nerazzurra, con Pandev che a due minuti dalla fine, di piattone, piazza il gol del sorpasso. L’Inter vince all’Allianz Arena e non è ancora morta. Morirà, poi, nel 2 a 5 clamoroso contro lo Schalke. Ma questa rimonta rimarrà comunque negli annali.
2° posto: Chelsea – Inter 0-1 (16 marzo 2010)
La firma di Eto’o per il capolavoro tattico di Mourinho. Inter che arrivava a questo ritorno degli ottavi di finale, dopo una disfatta clamorosa a Catania. L’allenatore portoghese, senza proteggere la vittoria per 2 a 1 dell’andata, schiera Eto’o-Pandev-Sneijder-Milito davanti. Ed è una scelta terribilmente azzeccata, perché limita enormemente l’azione dei laterali del Chelsea, costretti sempre a guardarsi le spalle. Poi ci pensa il camerunense, giocatore decisivo come pochi in Champions, a risolvere la questione a 10 minuti dal termine. Dopo la vittoria di Kiev, è il secondo e grande passo verso il trionfo.
1° posto: Barcellona – Inter 1-0 (28 aprile 2010)
L’unica sconfitta della classifica è al primo posto. Sì perché questa fu un’impresa gladiatoria. Semifinale di ritorno, Champions League 2009-2010. Si arrivava dall’incredibile vittoria per 3 a 1 dei nerazzurri a Milano. L’Inter riuscì a resistere in 10 contro 11, a causa dell’esagerata espulsione di Thiago Motta, al Camp Nou contro lo stratosferico Barcellona di Guardiola. In questa partita si capì che la squadra di Mourinho avrebbe vinto la Champions. Match giocato con un carattere, coraggio, concentrazione quasi inarrivabile. Il gol di Piquè non fu abbastanza. L’ultimo brivido con la rete di Bojan annullata, che avrebbe regalato una qualificazione immeritata ai blaugrana. Partita impostata ovviamente sul fare le barricate, ma contro quel Barcellona ( e in 10 contro 11) era l’unico modo per giocare. Resistenza eroica. Inter da Triplete.
Ha scritto per voi e per Informazione Gialla, Alfredo Montalto
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