domenica 24 maggio 2015

SENTINELLE IN PIEDI - Una silenziosa manifestazione discussa

Sabato 23 maggio, Torino - la veglia delle 'Sentinelle' e la contestazione





Torino, sabato 23 maggio. È iniziata alle 17 la discussa manifestazione silenziosa del noto gruppo apartitico chiamato 'Sentinelle In Piedi'. La protesta ha raggruppato circa duecento persone, sigillate da cordoni della polizia all'interno di piazza Paleocapa, nel centro del capoluogo piemontese. La veglia delle sentinelle è durata 60 minuti, un atto simbolico per protestare contro i ddl Cirinnà, Fedeli e Scalfarotto in merito all'integrazione legislativo-sociale di nuove norme circa le unioni civili (Legge Cirinnà), l'insegnamento nelle scuole del valore delle differenze di genere (Legge Fedeli) e le aggravanti ai reati di omofobia e transfobia sviluppate sulla già esistente legge Mancino (Legge Scalfarotto).




L'organizzazione dell'evento - La manifestazione delle Sentinelle avrebbe dovuto svolgersi in altra sede, ma pochi giorni prima dell'evento è stata spostata in Piazza Paleocapa, a pochi passi dalla stazione di Porta Nuova. Questo repentino cambio dei piani ha molto indispettito i commercianti della zona che, di sabato pomeriggio in un periodo molto remunerativo dell'anno grazie alle coincidenze dell'Ostensione della Sindone e del vicino EXPO di Milano, hanno visto annullato il giro di clientela previsto dalle 12 alle 19. Le forze dell'ordine hanno, infatti, blindato la zona onde evitare scontri con i numerosi contestatori.





La contestazione - Un folto gruppo di oppositori, composto da esponenti delle comunità gay e transgender, ma anche da molti cittadini contrari alle idee delle Sentinelle, si è velocemente radunato ai fines della piazza per contestare il senso primo della manifestazione: No alle unioni civili tra due persone dello stesso sesso, No all'introduzione dell'insegnamento della conoscenza di differenze di genere nelle scuole primarie, No alle aggravanti ai reati di omofobia e transfobia. I contestatori hanno esposto uno striscione riportante le seguenti parole: L'omotransfobia è odio, non libertà d'espressione.




La 'veglia' - Per 60 minuti le Sentinelle sono rimaste in silenzio, assorte nella lettura dei libri portati per l'occasione. Molti di questi testi erano le cosiddette 'Distopian novels', racconti ambientati in un futuro opprimente e degradato. La scelta dei volumi indirizzava espressamente al pensiero del movimento secondo cui i provveddimenti legislativi contestati andrebbero a distruggere definitivamente la libertà della 'Famiglia Tradizionale'





In conclusione - La libertà d'opinione, parola e manifestazione è fuori discussione la norma fondante di una democrazia sana, ma affinché essa possa dimostrarsi utile per i soggetti che la compongono occorre liberarsi di stereotipi obsoleti per abbracciare il presente rendendolo a misura di chiunque. Proprio nei giorni in cui, in Irlanda, si è votato Yes per l'equità matrimoniale delle coppie di fatto, in Italia va in scena una manifestazione per contraddire tutto ciò. La speranza è di vivere in una comunità in cui le differenze di genere, credo, etnia ecc... siano la forza del paese e non più un tabù da ignorare.



Gianluca Minuto

Fotografie: Lorenzo Albrile

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