sabato 23 maggio 2015

CLASSIFICHIAMO – QUALI SONO I GIOCATORI ITALIANI PIÙ SOTTOVALUTATI?

Davvero il calcio italiano è così in crisi? Magari con occhio più lucido…



Si ritorna a parlare di calcio nel Classifichiamo. Questa settimana il discorso è insolito: verranno valutati, infatti, i giocatori italiani considerati di meno di quanto dovrebbero. Prenderò in considerazione allenatori, dirigenti, valutazione monetaria ma soprattutto pubblico e carta stampata per effettuare questa indagine. Quanto spesso si sente dire: “quello è un giocatore sottovalutato”. Ecco a voi quelli che, secondo la mia opinione, lo sono maggiormente. Ed ecco a voi la classifica e le motivazioni per tale scelta. Magari il calcio italiano potrebbe dare di più, se venissero considerati maggiormente.


10° posto: Missiroli (Sassuolo)


Ha ancora, soli, 28 anni. Ed è nel giro della Serie A dal 2005, quando esordì con la Reggina. Fin da allora, ha sempre dimostrato ottime qualità tecniche ed una buona aggressività che lo rendono un centrocampista completo. Non dico che sia da Barcellona, ma potrebbe tranquillamente essere titolare in squadre di medio-alta classifica. Quest’anno anche 4 gol ad arricchire la sua stagione, non è un caso che Di Francesco non faccia mai a meno di lui. Eppure ha girovagato fra B e bassa A per tutti i suoi 10 anni di carriera, senza che gli sia mai stata data una possibilità più in alto. Ecco, forse se la meriterebbe.


9° posto: Stefano Sorrentino (Palermo)


Certo, ora è vecchio e magari non sarebbe un acquisto così azzeccato. Ma quanto è stato sottovalutato nel corso della sua carriera? Uno dei portieri italiani più sicuri, davvero pochi i suoi errori in carriera. Inoltre, è molto bravo a parare i rigori, cosa che male non fa. Inspiegabile il perché nessuna squadra di alta classifica italiana abbia mai pensato a lui, lasciandolo giocare sempre per squadre che combattevano per la salvezza o addirittura in Serie B. Povero Sorrentino, avrebbe potuto avere tutt’altra carriera.


8° posto: Luca Rigoni (Palermo)


Probabilmente il nome, troppo italiano, lo penalizza. Sì perché Rigoni ha sempre dimostrato, in ogni suo campionato, di essere giocatore di quantità e qualità. Ottimo centrocampista, che quest’anno ha mostrato di avere anche il vizio del gol (8 reti). Duttile, può fare il mediano come la mezzala. Eppure, ancora nessuno ne parla, quando un centrocampista così servirebbe a molte squadre medio-alte della Serie A. Di sicuro è più bravo ed è meno costoso dei vari Medel e Van Ginkel, per intenderci. Ma si chiama Rigoni e quindi continuerà a giocarsi la salvezza di anno in anno.


7° posto: Fabio Quagliarella (Torino)


13 gol in campionato, per tutti quelli che lo davano per finito. Ma non è questo il pregio maggiore di Quagliarella. Guardate qualche partita del Toro questa stagione, è un attaccante terribilmente utile al gioco della squadra. Si batte, gioca di sponda, fa assist… Sottovalutato perché in carriera non ha fatto troppi gol (mai raggiunto quota 20 in una stagione), raramente sono state considerate le sue straordinarie qualità che non riguardano il gonfiare la rete. Inoltre ha una personalità da fuoriclasse… ricordate la Coppa del Mondo 2010 quando, entrato dalla panchina, fece sperare una nazione intera con quella perla in palombella contro la Slovacchia? 


6° posto: Leonardo Bonucci (Juventus)


Tantissimi i detrattori di questo giocatore. Non vengo a dire che sia il più forte al mondo, ma sicuramente si è un po’ esagerato con le derisioni. Quest’anno ha fatto una stagione di livello mondiale, siglando gol decisivi (la Roma ne sa qualcosa) e risultando spesso il migliore della difesa juventina. Nonostante l’assenza di una pedina fondamentale come Barzagli, è stato principalmente lui a reggere l’urto della retroguardia bianconera, complice la non felice stagione di Chiellini. Insomma il gesto “sciacquatevi la bocca”, anche se non simpaticissimo, è abbastanza azzeccato.


5° posto: Franco Brienza (Cesena)


36 anni. Non lo si è mai visto in una grande squadra e fatico a spiegarmene il motivo. Si perché le qualità le ha tutte e le ha sempre avute. Tecnicamente uno dei migliori della Serie A, capace di reggere ritmi alti e combattivo. Nel Cesena è uno dei pochi a non demordere mai. Eppure è stato spesso messo in disparte da allenatori o dirigenze. Perché questo giocatore non sia mai esploso è un mistero. Sicuramente sarà anche per limiti propri, probabilmente caratteriali o di personalità. Tuttavia ci sono giocatori che arrivano facilmente nelle big di Serie A senza troppi motivi apparenti (pensate a Schelotto o Mesbah per esempio). E’ molto strano che a lui non sia mai data questa possibilità.


4° posto: Giacomo Bonaventura (Milan)


Poco considerato quando giocava all’Atalanta, lo è anche ora al Milan. Ceduto per solo 7 milioni ai rossoneri, ha giocato 35 partite questa stagione dando sempre il massimo. Tecnicamente di ottimo livello, corre come un pazzo ogni partita combattendo e sacrificandosi. E’ uno dei calciatori in Serie A che abbina meglio qualità e quantità. La luminosità della sua stella è sicuramente oscurata dalla brutta stagione del Milan. Tuttavia riuscire a far bene, in una situazione di totale marciume, resta comunque un’impresa degna di nota. Fa meno gol ed è meno decisivo di Menez, ma è sicuramente più utile. Se i rossoneri hanno un punto fermo per il futuro, quello è Bonaventura.


3° posto: Sebastian Giovinco


Mai preso sul serio. I centimetri contano eccome. In Italia ha impressionato al Parma e all’Empoli, solo alla Juve ha giocato male. Che magari l’ambiente non fosse quello giusto? Che magari non credessero troppo in lui? Molto probabile, ma Giovinco non ha mai avuto altre possibilità per dimostrare il suo valore in grandi squadre. Tecnicamente fantastico e con un’agilità impressionante. Giovinco aveva quasi tutto per diventare un fuoriclasse. Gli è mancato il fisico e un po’ di fiducia, forse. Rimane uno dei maggiori talenti inespressi del calcio italiano. Ah, poi lui stesso ha anche fatto dei grossi errori: avrebbe dovuto forzare ben prima la cessione dalla Juve e non andare così presto(28 anni) a poltrire in Canada. Aveva ancora molto da dare nel calcio europeo, i soldi avrebbero potuto aspettare.


2° posto: Alessandro Florenzi (Roma)


Giocatore, a mio parere eccezionale. Ha tutto. E’ giovane (24 anni), è clamorosamente duttile, è caparbio, è veloce, è tecnicamente valido, sa essere spesso decisivo ed ha una personalità da trascinatore. Ebbene, questo campioncino fino all’anno scorso non era nemmeno titolare nella Roma e non veniva convocato in nazionale. Questo è il modo in cui spesso vengono considerati i giovani in Italia, anche dagli allenatori stranieri. Finalmente, da questa stagione, si sta ritagliando il suo spazio. Ma ancora non viene visto come un grande giocatore. E lo è già. Capitan futuro, questa volta vero.


1° posto: Manolo Gabbiadini (Napoli)


Migliore attaccante italiano. Indiscutibilmente. Ma in quanti lo hanno notato? Certamente non Conte, che a fatica lo convoca in nazionale. Certamente non Benitez, che raramente lo fa partire titolare al Napoli. Eppure 15 gol in campionato, da parte di uno che gioca (mai una partita intera) ala, sono parecchi. L’opinione pubblica non ha ancora capito quanto può valere per la nostra nazionale azzurra. Non affidatevi a Zaza, giocatore tecnicamente bravissimo, ma senza testa. Affidatevi a lui. E ne verrete ripagati.



Ha scritto per voi e per Informazione Gialla, Alfredo Montalto

















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