Film russo, ma tutto da assaporare
Guardatelo, cambierà la vostra prospettiva sul cinema dell’est. Pensate che siano sempre noiosi? Ebbene, ecco un film bomba, che vi tiene incollati allo schermo dall’inizio alla fine. Pavel Chuckhrai inserisce lo spettatore in un roller coaster di emozioni e gli permette di vivere ogni secondo del film come fosse parte della sua vita. Geniale è la storia, che induce ad un totale interesse chi lo guarda. Geniale è anche la regia, che porta sempre a guardare dai giusti angoli ogni scena. Poi qualche limite registico indubbiamente c’è, ma invece di screditare il film, sembra quasi rafforzarlo. Gli dà, insomma, una nuova originalità. Per noi, abituati ai film americani o italiani (sempre sullo stile americano), è un’assoluta novità. Non ci saranno gli effetti speciali di Hollywood, ma sinceramente non servono. Gli attori dicono tutti con i loro volti. In particolare Vladimir Mashkov, che si cala perfettamente nel suo ruolo. Film da vedere. Non a caso fu candidato agli Oscar del 1997 come miglior film straniero.
La trama - La storia è ambientata nel secondo dopoguerra. Il film ha un bambino per protagonista, che inizia e chiude la pellicola con la sua voce. Le sue vicende sono strettamente intersecate con quelle della madre, giovane, senza soldi e senza marito. I due hanno un incontro, in treno, che cambia le loro vite. Un uomo, che si dichiara essere un ufficiale sovietico, entra prepotentemente nel mondo dei due. Il modo in cui conosce la madre è rovente, la regia di Chuckhrai è perfetta nell’elaborare la scena. Successivamente, l’uomo decide di prendersi cura della giovane donna e del bambino. Tuttavia, presto si capirà come il suo modo di vivere non sia completamente legale, come anche i suoi comportamenti nei confronti di madre e figlio. Questo cambierà tutto. Il finale, a sorpresa, evidenzia come la vita del bambino sia stata totalmente influenzata dall’incontro con quest’uomo.
Educazione - Possono essere tratti molti temi da questo film (cleptomania, povertà, rapporti madre-figlio…), ma, il fatto che il tutto sia incentrato sulla vita del bambino e sulle sue reazioni, porta a parlare di lui. Anzi, più in generale, dell’educazione. Una delle cose più importanti. Dalla tua infanzia dipende quasi tutto: ogni tuo modo di comportarti, ogni tuo blocco mentale, ogni tua abitudine, spesso anche la tua stessa visione della vita. Dare una cattiva educazione a un bambino, influisce in maniera devastante sulla vita dello stesso. Certo, non è la prima volta che sentite queste parole. Tuttavia, come dare un’educazione perfetta? Non esiste. Semplicemente perché nemmeno gli adulti sono perfetti ed è normale che essi trasmettano parte delle loro imperfezioni al bambino. Bisognerebbe, però, cercare di trasmettere al piccolo le regole (almeno quelle più universali) per rapportarsi con il mondo. Fargli capire l’importanza della salute, dello studio, di non infrangere le regole, di non essere violento… In particolare lo studio può garantirgli, in futuro, quell’apertura mentale con cui supererà ed eliminerà i difetti che gli stessi genitori gli han trasmesso. Ma soprattutto, bisogna fare in modo che essi non abbiano uno shock. Di qualunque tipo. Un forte trauma, cosa che influenza anche gli adulti, può rendere totalmente inerme il bambino nella sua vita futura. Come il bambino ne “Il Ladro”.
Ha scritto per voi e per Informazione Gialla, Alfredo Montalto
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