domenica 1 febbraio 2015

To Rome with Love

Da Woody Allen a Rudi Garcia



Roma è la città eterna: madre della passione, delle battaglie e dei gladiatori. Se n'è accorto anche il grandioso regista Woody Allen che nel 2012 ha firmato una pellicola che raccontava diverse storie d'amore e non, aventi come sfondo Roma, i suoi vizi e le sue virtù. Come Woody Allen che è riuscito, come sempre, a farci innamorare di un'immagine o di un semplice scorcio attraverso i filtri magici del grande schermo, anche Rudi Garcia ha fatto innamorare Roma ed i romanisti, portando nell'arena una squadra che sapeva giocare a calcio. Lo scorso anno, il condottiero francese ha inseguito la Juve ed il sogno di riportare lo scudetto nella capitale, esattamente 13 anni dopo l'ultimo successo di Fabio Capello, fermandosi nella palude catanese del Massimino, dov'è toccato ancora urlar "Clamoroso al Cibali!". Una squadra con un'identità ben precisa, un dirigente capace e perspicace, un allenatore giovane in rampa di lancio ed una squadra finalmente coscienziosa e cosciente delle proprie capacità: il mix sembrava essere quello giusto. Una campagna acquisti dispendiosa e di assoluto spessore che, nonostante una cessione illustre (l'addio forzato di Mehdi Benatia), la proiettavano verso le stelle e l'arrivo di un grande talento, soffiato da campioni ad una Juventus in crisi di potere, veniva celebrato come la grande vittoria sulla futura rivale. La squadra brilla sulla scia dell'anno passato, fino alla clamorosa debacle in casa con il Bayern: 1-7, dichiarazioni avventate del tecnico francese ("Vinceremo lo scudetto!") ed un ambiente che ne usciva fortemente ridimensionato.

Oggi, 31 gennaio 2015, la Roma pareggia in casa contro un Empoli che fa l'ennesima partita splendida, ma ciò non fa nemmeno più notizia. Un 1-1 con tanti pasticci arbitrali e tanta, tantissima confusione in campo e fuori. Dopo l'espulsione (giusta) di Manolas e l'infortunio, si spera non grave, per Manuel Iturbe, Garcia deve cambiare qualcosa, ma lo fa senza un costrutto logico: la decisione di giocare per 60' senza una punta, con la squadra in 10 uomini, tenendo in campo Ljajic, Pjanic ed un Florenzi appena entrato, è difficilmente spiegabile. Quanto è mancata questa sera alla Roma di Rudi Garcia una vera prima punta? Tanto, "Tanto al cubo" come cantava il sempre giovanissimo Jovanotti. Mattia Destro, scaricato senza troppe cortesie, è stato venduto al Milan, con un Garcia che, in conferenza stampa dice chiaramente: "Ne arriverà uno più forte". Che la comunicazione non sia la forza dell'imperatore francese lo si era già intuito, ma questa volta è andato un po' troppo oltre i margini del quinterno. Arriverà Doumbia, ma ora, in questo momento di crisi, Doumbia è in coppa d'Africa insieme a Gervinho e guarda la sua nuova squadra tra una partita e l'altra della Coppa d'Africa. Quanto potrà incidere la punta ex CSKA. Mosca? Tanto, tanto anche qui, ma bisognerà vedere il suo stato fisico all'indomani di una lunga e provante competizione extra continentale. Sarà in grado di incidere da subito? Non lo so, ma potrebbe farcela, le qualità ci sono. E Mattia Destro? Beh, Mattia proverà a sfatare la maledizione della numero 9 a Milanello sperando che sia la volta buona.

Riposa Roma, nubi oscure si stagliano all'orizzonte e intanto Woody dall'alto del suo Dolly grida "Stop, scarto!".

To Rome, with Love.

Ha scritto per voi e per Informazione Gialla, Stefano Uccheddu



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