giovedì 29 gennaio 2015

L'olocausto è una pagina del libro dell'umanità

Perché la memoria del male non riesce a cambiare l'umanità? A cosa serve la memoria?
Un racconto di Stefano Francisetti


Il 27 Gennaio del 1945, I cancelli di Auschwitz furono abbattuti. In quei campi di concentramento ci fu lo sterminio sistematico di 6 milioni di ebrei, ma anche di rom, omosessuali, comunisti; 14 milioni di vite umane messe a tacere.

Quest’anno si celebra il settantesimo anniversario di questa toccante, triste, tragedia umana; uno sterminio senza precedenti che ha tolto la dignità a poveri bambini indifesi, a donne, a uomini e anziani.

Io nel 2013 ho partecipato al treno della memoria; lo scopo del viaggio era quello di riportarci “indietro nel tempo”, e mostrarci con testimonianze e fatti realmente accaduti le atrocità più terribili della nostra esistenza! Questo percorso ha reso me e tutti I miei compagni del viaggio, consapevoli di quanto la vita sia davvero importante per tutti noi! Calpestare la terra, nel posto in cui hanno perso la vita milioni di persone, ti fa capire che le piccole cose di ogni giorno che a noi risultato così banali, a loro sarebbero sembrate l’ultima ancora di salvezza!

Prima di partire abbiamo partecipato a degli incontri educativi, dove due ragazzi, due animatori formati dalla terra del fuoco, ci hanno introdotto al viaggio, parlandoci della storia del progetto, della sua importanza. Ci siamo dedicati alla lettura e a tantissime riflessioni, abbiamo posto il nostro sguardo sulla storia, sulla memoria e sulle testimonianze. 

Importante è l’attenzione che viene rivolta alla memoria dei luoghi.

Terminata la prima fase di incontro, I partecipanti, I vari gruppi di ragazzi e di animatori sono partiti verso Cracovia. Il viaggio è stato molto duro e lungo ma ne è valsa la pena, perché testimoniare ciò che è accaduto deve essere un dovere per tutti quanti noi.

Il viaggio oltre a introdurci nel ghetto della città polacca, ci ha dato anche l’opportunità di partecipare ad incontri formativi, e a spettacoli. Abbiamo visitato la fabbrica di Schindler, imprenditore tedesco che ha salvato migliaia di ebrei nella sua fabbrica di oggetti smaltati; li abbiamo ascoltato una importante testimonianza e visto con i nostri occhi gli operai tedeschi che lavoravano all’interno della stessa fabbrica con foto molto suggestive e toccanti.  I giorni più toccanti sono stati quelli in cui abbiamo partecipato alla visita al museo di Auschwitz e allo stesso campo di concentramento, facendoci immedesimare in un deportato attraverso la sua foto e il suo nome nel blocco 6 e 7, momento molto commovente!

Dopo la visita ad Auschwitz, abbiamo visitato il campo di Birkenau, dove abbiamo visitato le varie “baracche” in cui dormivano I deportati ebrei e non solo, con letti fatiscenti fatti con mattoni e del legno, con al loro interno del pagliericcio! Abbiamo visitato le varie camere a gas che purtroppo furono distrutte dagli stessi tedeschi prima della liberazione. Le camera a gas sono ben visibili anche se distrutte poichè vi sono dei resti riconducibili alle stesse camera che furono la macchina di morte, oltre ai forni crematori, forni totalmente integri.

A Birkenau si conclude di fatto il nostro viaggio, con una commemorazione finale in cui ai partecipanti, cioè a noi ragazzi veniva chiesto di dire ad alta voce davanti ad un microfono il nome del deportato scelto durante la visita dei blocchi 6 e 7 per ricordare la sua memoria e pregando per la sua anima.

Shoah” in ebraico significa “annientamento” e indica perfettamente i crimini commessi contro una parte dell’umanità: la comunità ebraica. Non possiamo permettere che le generazioni future vivano ancora una tragedia simile, ma dobbiamo tramandare per non cancellare e non rimanere nell’apatia, perché l’indifferenza è uno dei mali peggiori della nostra società. Perché non possiamo negare il passato e pretendere di costruire un futuro migliore. Mi ritengo fortunato per aver avuto la possibilità di ascoltare le testimonianze dirette, vissute in prima persona.

Il pericolo è l’oblio della memoria, la storia passata deve essere ricordata. Qui di seguito vi riporto alcune foto che ho scattato durante il mio viaggio. Questo viaggio mi ha reso una persona diversa, mi ha cambiato profondamente, grazie all’aiuto dei volontari della terra del fuoco, persone davvero splendide




Ingresso al campo di concentramento di Auschwitz, Arbeit macht frei , "Il lavoro rende liberi".
Operai della fabbrica di Oscar Schindler, Cracovia, Polonia
Campo di concentramento di Birkenau
 Forni crematori


















Cancello della fabbrica di Oscar Schindler




















Ha scritto per voi e per Informazione Gialla, Stefano Francisetti

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