mercoledì 10 giugno 2015

Game of Thrones 5: da Dorne alla temuta “The Dance Of Dragons”

Riassunto e analisi della quinta stagione: ritmo e forma del mondo di Martin





Taaatatatatatata... la quinta stagione di Game of Thrones è arrivata quasi agli sgoccioli, manca ancora l'ultima puntata e dovremo aspettare un altro anno prima che la HBO mandi in onda la prossima stagione (per i cari lettori come me, si spera che lo zio Martin pubblichi il prima possibile The Winds of Winter).

La fine della quarta stagione ha visto i nostri amati personaggi iniziare un nuovo viaggio: Tyrion Lannister, il Folletto, dopo aver ucciso l'amante e il proprio padre, mentre quest'ultimo era in bagno (probabilmente per verificare se “cagasse veramente oro”), scappa insieme a Varys per attraversare il Mare Stretto. Giunto a Pentos viene a conoscenza che l'eunuco da anni sta cospirando per riportare sul trono di spade Daenerys Targaryen ed è convinto che Tyrion potrebbe aiutarlo nell'impresa. Giungono così a Volantis, dove il Folletto viene fatto prigioniero da Jorah, colui che proprio la Madre dei Draghi ha esiliato per tradimento. Il cavaliere Jorah Mormont innamorato della regina, spera che portando un Lannister come dono ella possa perdonarlo. Daenerys intanto è occupata a sedare le fila dei crudeli Figli dell'Arpia, che decimando i suoi preziosi Immacolati, sperano di riportare la schiavitù a Meereen. Quando il suo fidato cavaliere Ser Barristan muore in uno scontro, la nostra Dany decide di comportarsi da regina e per il bene della città, sposare il capo di una ricca famiglia schiavista.
Nel frattempo Arya arrivata a Braavos inizia ad avvicinarsi al misterioso culto de il Dio dai Mille Volti, e nel farlo dovrà perdere la propria identità trasformandosi in “Nessuno”.

                               

La più grande degli Stark ancora in vita, Sansa viene data in sposa al terribile Ramsay Bolton, la cui famiglia ha preso il posto di Protettore del Nord. Vicino a Grande Inverno si trova anche Brienne di Tarth, che insieme all'improbabile scudiero Podrick veglia sulla giovane Stark.
Spostandoci ancora più a Nord troviamo Jon Snow, divenuto Lord Comandante dei Guardiani della Notte, deve gestire sia il pretendente al trono Stannis Baratheon che l'esercito di Bruti prigioniero.
Nella capitale, dopo le nozze tra Tommen e Margaery, le cose si mettono male per tutti, infatti dei militanti religiosi hanno preso il controllo e imprigionato sia la Regina che la Regina Madre.
Jaime Lannister sentendosi in colpa per aver salvato il proprio fratello, (quest'ultimo macchiatosi di patricidio), inizia una missione diplomatica a Dorne con il compito di riportare a casa Myrcella, nipote e figlia, dalla madre Cersei.


                          


Per tutto il corso della quinta stagione le vicende dei nostri personaggi si sono svolte lentamente (almeno fino all'ottava puntata), il che per una serie innovativa come Game of Thrones è destabilizzante. Tuttavia mi sento di perdonare David Benioff e D.B. Weiss (gli ideatori), dopo tutti gli avvenimenti della stagione precedente è comprensibile che la tensione non sia più continua. Anche nei libri si può notare un riassestamento delle storylines, seppur con differenze spesso rilevanti: ad esempio Sansa nella versione cartacea sparisce completamente agli occhi del lettore, Ser Barristan Selmy non muore e Jorah non viene contagiato dal Morbo Grigio! Ma sin la dalla prima puntata della prima stagione si sapeva che la fedeltà sarebbe sempre stata relativa, per cui non voglio lamentarmi dei cambi di trama, almeno di quelli fatti bene...

Da lettrice non posso però non criticare la storyline che tutti stavamo aspettando: Dorne. Uno dei Setti Regni che abbiamo imparato ad amare attraverso il personaggio del principe Oberyn Martell, ma che si è rivelato un flop su tutti i fronti (tranne la location, che è splendida!).
Prima di tutto veniamo alle chiacchieratissime Serpi della Sappia, le figlie del defunto principe dorniano. Nei libri esse vengono descritte come donne dalla forte volontà, letali e infine una diversa dall'altra (per fisico e sfumature di carattere).

Book Version
                                   
Nella serie la loro forza è stata trasformata in sete di sangue e la bellezza della loro eterogeneità si è completamente persa nella scelta di un casting alquanto stereotipato. Questo è esattamente il modo con cui è stata trattata tutta la vicenda di Dorne: nella serie un luogo pieno di insidie e donne pericolose con cui Jaime Lannister dovrà vedersela per salvare una dolce fanciulla. Personalmente ho sperato fino alla nona puntata di potermi ricredere, invece niente. Tutto il femminismo che Martin nelle sue pagine ha usato per dipingere questo Regno si è completamente perduto, così come il personaggio della principessa Arianne, di cui ho sentito molto la mancanza.
Spero che nella sesta stagione i produttori la trattino con meno superficialità, altrimenti che se li prendano gli Estranei!


Fortunatamente con  gli episodi “Hardhome” e “The Dance Of Dragons” (rispettivamente 5x8 e 5x9) il mondo di Martin ha ripreso forma e ritmo. Ho apprezzato moltissimo le sequenze di Aspra Dimora, con la giusta vena horror ed epica allo stesso tempo (esclusi i non morti paracadutisti!). Anche la scelta del titolo è perfetta.
                
Aspra Dimora (insediamento in rovina del Popolo Libero situato Oltre la Barriera)  non è soltanto il luogo che vede Jon scontrarsi con il vero nemico, gli Estranei, ma “aspra” è la prigione in cui si trova Cersei così come Grande Inverno non è più la vecchia e accogliente casa di Sansa.



In “The Dance Of Dragons” finalmente vediamo Meereen protagonista: l'arena, gli scontri verbali, l'inizio dei combattimenti, gli sguardi tra i personaggi, i Figli dell'Arpia, fino all'arrivo di Drogon. Tuttavia non credo che sia questa sequenza a dare il nome all'episodio, bensì Shireen Baratheon. La piccola figlia di Stannis, accanita lettrice, proprio prima di essere bruciata viva, scopriamo che sta leggendo un libro intitolato “La Danza dei Draghi”, semplice presagio o significato più profondo? Probabilmente entrambi. La guerra e il fanatismo hanno portato un uomo a bruciare la propria figlia e credo che ciò debba far riflettere tutti noi, perché il fantasy può essere anche reale. Valar Morghulis!







 Ha scritto per voi e per Informazione Gialla, Ilaria Ingenito





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