Scorre il sangue nella scuola di Peshawar
123 ragazzini massacrati dalla follia
Più di 130 morti, 123 sotto i 16 anni, in un attentato terroristico in Pakistan rivendicato dalla sigla Ttp (Tehreek - e - Taliban Pakistan). Più di 200 feriti. In ostaggio 500 alunni
L'accaduto - 06:30 ora italiana, 10:30 ora locale. Un commando talebano composto da 6 combattenti si avvicina ad una scuola pubblica appartenente all'esercito. Gli uomini del commando stringono dei fucili, fucili che son pronti a vomitare sangue e morte. Succede tutto in un attimo e la scuola sprofonda nel terrore più profondo. I fucili sparano. Le stime ufficiali le tira il governatore della provincia pakistana di Khyber Pakhtunkhwa, Pervez Khattak. Sono 123 i morti che non avevano ancora compiuto 16 anni, 130 le morti totali. 200 i feriti, stima che è purtroppo destinata a diminuire per rinfoltire la cifra dei deceduti. Un massacro. Un atto terroristico che riporta alla mente le immagini crude e spietate che arrivarono dalla Cecenia quasi 10 anni fa. Un massacro che non doveva avvenire.
I terroristi - L'attentato è stato rivendicato dalla sigla Ttp (Tehreek - e - Taliban Pakistan), una cellula talebana affiliata ad al Qaeda che opera sul territorio pakistano. Parla Mohammed Umar Khorasani, portavoce dei talebani pakistani: " Abbiamo scelto con attenzione l'obbiettivo da colpire con il nostro attentato. Il governo Pakistano sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che anche loro provino lo stesso dolore".
Prosegue, il portavoce dei talebani in Pakistan, a The Press Tribune: " I nostri 6 combattenti sono riusciti ad entrare nella scuola dell'esercito pakistano, e noi gli stiamo dando istruzioni dall'esterno. In seguito all'intervento delle autorità pakistane, 4 dei 6 componenti del commando talebano sono rimasti uccisi. I Ttp hanno compiuto questo gesto estremo per vendetta, colpiremo ogni istituzione collegata all'esercito fino a quando non fermeranno le loro operazioni e i loro omicidi extra-giudiziari nei confronti dei nostri detenuti". Il portavoce si riferisce, quando parla di vendetta, all'operazione compiuta dall'esercito pakistano denominata "Zarb-e-Azb" eseguita e portata a termine dalle forze speciali pakistane nel Nord Waziristan. Operazione che ha costretto oltre 800mila civili ad abbandonare le proprie case.
Lo sconcerto internazionale - Tantissimi i messaggi di solidarietà e sgomento pubblicati su tweets pubblicati da numerosissimi capi di stato e anche dal premio nobel Kaliash Satyarthi, in seguito al cruento accaduto. La comunità mondiale è scioccata dalla ferocia e dalla perfidia di questo attentato. Il premier Matteo Renzi è intervenuto oggi parlando di politica estera e condannando aspramente il terribile attentato.
Per voi, il vostro Blogger
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