La procura smentisce, nessun trasferimento di soldi per Alemanno
Parla Luca Odevaine, arrestato in seguito ad intercettazione nell'ambito dell'inchiesta "Mafia Capitale", che accusa Alemanno di aver effettuato diversi trasferimenti di denaro contante in Sud America.
L'accusa - "Quattro viaggi in Argentina con valige piene di contanti", questa l'accusa lanciata da Luca Odevaine, arrestato nell'inchiesta "Mafia Capitale". Molti quotidiani (Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Il Messaggero, Il Fatto Quotidiano, Mattino, Secolo XIX, Il Giornale, Il Tempo) hanno riportato l'intercettazione dei carabinieri in cui si sente l'uomo in questione, Odevaine, discutere con Mario Schina, consigliere della cooperativa "Il Percorso" che si occupa dei campi rom, e con Sandro Coltellacci affermando di aver assistito ad una lite tra l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e un uomo ancora da definire. Secondo l'intercettazione, e le parole di Odevaine, Alemanno stava discutendo animatamente con l'uomo non ancora identificato a causa di un furto subito in casa sua, dal momento che il sindaco pensava che il rapinatore fosse stato commissionato dall'uomo misterioso. Odevaine continua riferendo a Schina di quattro viaggi verso l'Argentina, compiuti dall'ex sindaco di Roma Alemanno, con valige piene di contanti. L'intercettazione riporta anche le domande perplesse di Schina, insospettito dal fatto che queste valige abbiano potuto superare i controlli agli aeroporti.
La Procura - Le fonti della procura smorzano lo scandalo, "Non ci sono riscontri di trasferimenti di soldi all'estero da parte di Gianni Alemanno". Tuttavia, ogni pista rimane aperta e la sedia dell'ex sindaco di Roma e tuttora bollente.
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